Matsuri letteralmente significa festa, ed è un’esperienza meravigliosa alla quale partecipare se si ha la fortuna di capitare in uno di quei giorni. Consiglierei di controllare prima ma…. Io personalmente me ne sono dimenticata per anni, affidandomi alla fortuna del momento. E’ solo ultimamente, che dopo aver individuato quello che è indubbiamente il mio Matsuri preferito, ho iniziato a controllare per tempo in modo tale da segnare in agenda i giorni fatidici.
Hanazono Jinja, un piccolo tempio shintoista nascosto tra le intersezioni di Kabukichou. So perfettamente che non si tratta del tempio più maestoso ed importante, non viene particolarmente menzionato nemmeno nelle guide, eppure è uno di quei luoghi che esercita su di me un incanto particolare.
La prima volta che mi ci sono imbattuta è stato durante il mio secondo viaggio a Tokyo. Non ricordo dove fossi diretta ma sbagliai strada tentando di scoprire nuove scorciatoie, mi piacque il percorso di ciottolato e quello che pareva un parco. La stradina mi condusse proprio ai piedi del tempio e ne rimasi affascinata: una piccola bolla silenziosa nel centro di Shinjuku. Tutt’oggi lo trovo estremamente affascinante.
Mentre riprendevo il percorso verso la mia destinazione notai che stavano allestendo delle bancarelle sia all’interno del parchetto sia nelle viette che vi ci conducevano, guardai incuriosita ma non mi soffermai alla ricerca di ulteriori informazioni.
La giornata trascorse normalmente, alloggiavo a Shin Okubo: il quartiere koreano di Shinjuku, quasi ogni sera a seconda dell’insonnia e della stanchezza mi dirigevo poi verso Kabukichou.
Avevo imparato una strada lineare e semplice che mi permetteva di arrivarci in circa 15 minuti: uscita di casa dritto fino alla fine della strada, poi si svolta a destra sulla strada principale, ancora diritto fino alla smoking area adiacente la stazione. Pausa sigaretta dopo essersi muniti di un caffè al Family, e di nuovo dritto lungo la strada semi pedonale per altri 10 minuti, si attraversa il ponte ed eccoci arrivati a destinazione.
Quella sera avevo iniziato a percorrere una delle due strade principali. Generalmente si sentono tutto un insieme di profumi nell’aria, ma questa volta erano più intensi ed amplificati: come una cagnolino da tartufo mi misi a seguirli. Quando mi resi conto di essere nel bel mezzo di un Matsuri notturno per poco non mi misi a saltellare come una bambina. Non solo finalmente vivevo da vicino quel tipo di festa, ma per di più di notte e nel mio quartiere preferito!
Il Matsuri di Hanazono Jinja è un’esplosione di colori, profumi e sapori, occorrerebbe recarcisi dopo 3 giorni di digiuno per potersi godere tutto ed assaggiare il più possibile le leccornie disponibili. Personalmente non ci sono ancora riuscita, un po’ perché sono sempre golosa di riassaporare ciò che mi ha precedentemente conquistata, un po’ perché dopo 3 assaggi sono sazia e non c’è verso di andare oltre.
I miei must sono essenzialmente questi: taiyaki, takoyaki, mela candita, amasake!
Non necessariamente in quest’ordine… ma gli amasake devono essere almeno un paio.
Sempre nello stesso punto, con il tempio alle proprie spalle si sviluppano 3 strade fitte di bancarelle, il chioschetto della coppia miracolosa è il primo della stradina centrale. Questi 2 signori gentili preparano una bevanda dolce, leggermente alcolica che è in grado di scaldare il cuore nelle notti più fredde, è qualcosa di simile ad un amabile abbraccio. Per me è come un rito, prendo il mio bicchierino bollente con attenzione seguendo le raccomandazioni della coppia (è davvero bollente appena versato) e mi sposto a sorseggiarlo nella zona dove ci sono i posaceneri lì a fianco mentre osservo la folla e le botti di sake. E’ un momento magico: il profumo ed il sapore di quel nettare avvolgono totalmente i sensi e per quanto mi riguarda è come se lenissero ogni dolore facendo però affiorare un sottile velo di malinconia anche solo per qualche minuto.
Non ci sono altre bancarelle che lo servono, per cui è impossibile sbagliarsi, per me rimane l’amasake più buono che abbia mai bevuto, e sono talmente convinta delle sue proprietà che poco mi importa assaggiarne altri. So che è possibile prepararlo anche in casa, ma non sarebbe la stessa cosa. Lo scorso Novembre durante la festa pioveva, per cui l’ho sorseggiato sotto la tettoia stando attenta che non si annacquasse, le sue proprietà magiche si amplificano con il maltempo.
Il Taiyaki è un altro cibo magico a mio avviso! Ha la forma di un simpatico pesciolino e il suo ripieno è comunemente crema o azuki (i fagioli dolci rossi); li adoro entrambi, per cui è sempre difficile scegliere… come se non bastasse ad Osaka ho scoperto anche i Croissant Taiyaki: ovvero pesciolini la cui pasta è simile, appunto, a quella dei croissant. Una festa per le papille gustative in entrambi i casi, ai Matsuri si trovano entrambi per tanto è sempre un momento molto difficile quello della scelta. Entrambi? Si, certo… sarebbe possibile. Ma così facendo dovrei rinunciare a qualcos’altro. Ai Takoyaki? Nemmeno sotto tortura!!
I Takoyaki sono uno dei cibi da strada più popolari e deliziosi che si possano assaporare, scottano come la lava per almeno 20 minuti ed è difficilissimo gustarli senza il rischio di ustionarsi, ma ne vale decisamente la pena. Queste palline di pastella con il ripieno di polpo, condite con l’apposita salsa, le scaglie di tonno essiccato, alga e maionese sono un’esplosione di sapore (scottante!)
Proprio qui ho scoperto che ne esiste una versione che all’interno contiene anche un piccolo ovetto di quaglia barzotto: per descriverne il gusto mi sfugge l’aggettivo appropriato, tuttavia me ne è venuta una voglia matta in questo momento e so che non potrò soddisfarla per oltre 2 mesi!

Bancarella di Takoyaki
Arriviamo poi alla mela candita: lo so che non è nulla di speciale, è possibile acquistare frutta candita in tante parti del mondo; eppure le mele candite che è possibile acquistare qui sono così belle, perfette, dolcemente succose e croccanti. Nonostante la glassatura esterna, una volta morsicata si sprigiona il gusto di uno dei frutti più deliziosi di sempre. Se Biancaneve si fosse imbattuta in un cesto di queste golosità non si sarebbe certo limitata ad un primo morsetto, e la favola avrebbe avuto un finale differente da quello che ci hanno raccontato.

Mela candita
Queste non sono che alcune delle ghiottonerie che è possibile degustare, si tratta solo delle mie preferite. Ma davvero ce n’è per tutti i gusti e prometto di fare un articolo accurato con tante fotografie al prossimo evento (che si terrà il 5 novembre).
La magia del Matsuri non consiste soltanto nel potersi riempire il pancino di tanti cibi deliziosi, sia ben inteso! E’ una festa, vi sono bancarelle di bibite, giocattoli, ma sopratutto oggetti per onorare il nuovo anno, si tratta inoltre dell’occasione per rivolgere una preghiera agli dei, esprimere desideri e raccogliersi in un momento che conserva da millenni una tradizione unica.
Io la vivo da turista, quindi mi fermo alla superficie e non mi prodigo in preghiere verso divinità che non posso dire di conoscere; tuttavia la tradizione di un Paese che tanto si può amare è palpabile, la si respira, ci si può lasciare sfiorare da essa e sentirsi fortunati di poter condividere un simile momento. Senza la presunzione di dover sempre capire tutto, le emozioni non hanno bisogno costante di spiegazione.
L’ultima volta ho vinto la timidezza e ho provato a fare il famoso gioco della pesca dei pesciolini! L’ho visto talmente tante volte negli anime che non sono riuscita a resistere, devo dire che non è affatto facile, sopratutto quando la fanciulla prima di te ne ha presi talmente tanti da aprire un chioschetto simile! Ma ci ho messo tutto l’impegno possibile e dopo svariati tentativi andati a vuoto un minuscolo pescetto rosso ha deciso di assecondarmi ed è saltato nel recipiente! Il signore che gestiva la bancarella mi ha fatto un sacco di complimenti e chiesto se volessi portarmelo a casa, ovviamente l’ho lasciato ributtare in acqua ma è stata un’enorme soddisfazione!!

il mio trofeo
Sicuramente uno dei lati che rende proprio questo Matsuri tanto affasciante ai miei occhi è proprio il fatto che si svolga di notte. Non ne conosco il motivo, mi sembra così naturale che in una zona così viva di notte anche la festa ad essa legata si svolga dopo il tramonto. Mi documenterò in modo da fare una spiegazione dettagliata in occasione del prossimo articolo a riguardo.
In occasione di un’eventuale pianificazione di viaggio, date un’occhiata alle feste che si terranno. A mio parere questa fa parte delle esperienze che si conservano nel cuore per sempre, perché non ci limitiamo ad osservare qualcosa dall’esterno ma la viviamo, ascoltiamo, tocchiamo, respiriamo, beviamo ed assaporiamo; coinvolgendo così tutti i sensi e non solo.
Di seguito altre immagini di pappa e folla in festa!