Basta un caffè per essere felici – Toshikazu Kawaguchi

L’autore del pluripremiato “Finchè il caffè è caldo” torna a regalarci delle nuove magie accarezzando delicatamente il nostro cuore e, perché no, consolandolo e provando a darci spunti per superare momenti difficili, dolori irrisolti e perdite inconsolabili.

Se è vero che pur tornando nel passato il presente non può essere cambiato, è altresì vero che che il nostro futuro potrà essere diverso da quello che ci eravamo prospettati. Sembra un’equazione difficile eppure è tutto lì, nella durata di un caffè che ci permette.

Le regole sono rimaste invariate:

1. Sei in una caffetteria unica e speciale, aspetta che la Signora vada in bagno, lo fa una volta al giorno
2. Siediti e attendi che il caffè ti venga servito.
3. Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita.
4. Mentre lo fai ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi e non alzarti dalla sedia.
5. Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi.

Potenzialmente questi libri potrebbero essere infiniti, e l’autore potrebbe raccontarci tante altre storie che si svolgono in questa piccola caffetteria dove il tempo assume un significato diverso, i cellulari non prendono ed ognuno ha una vita di cui ci mostra generosamente qualche sprazzo.

Personalmente sarei curiosa  di leggere altre storie e vedere come cresce la piccola Miki, ma nulla ci vieta di rileggere queste piccole perle se ne sentiamo la mancanza.

Proprio come il precedente, anche questo libro ci regala una boccata di positività pur commuovendoci, inoltre approfondiamo la conoscenza di chi vive e lavora all’interno del caffè, la verità circa la Signora in Bianco e molto altro.

Vi consiglio di leggere comunque prima “Finchè il caffè è caldo” se non lo avete ancora fatto, perché sebbene le vicende qui siano legate a persone diverse, andiamo davvero ad approfondirne di note!

Per tutte le età, per tutti coloro che hanno una piccola o grande ferita, per tutti, davvero, perché dopotutto, chi non ha di tanto in tanto bisogno di un buon caffè?

Autore:

Toshikazu Kawaguchi

Traduttore:

Claudia Marseguerra

Editore:

Garzanti

Collana:

Narratori moderni

Anno edizione:

2021

Finché il caffè è caldo – Kawaguchi Toshikazu

Immaginate che sia una giornata molto calda, afosa, forse siete appena usciti dal lavoro o state rientrando da un appuntamento, magari siete in pausa pranzo e desiderate solo un posto fresco dove ritagliarvi un momento di tranquillità.

Passeggiate ma tutti i caffè della zona con aria condizionata che incontrate sulla strada principali sono affollati, le persone vi si riversano all’interno alla ricerca di frescura, è quella la pausa che cercate?

Avete in borsa un libro fermo da settimane che riuscite a leggere soltanto durante i tragitti in treno, oppure avete appena ricevuto la vostra rivista preferita e non vedete l’ora di leggerla, o ancora vi serve semplicemente un istante di pace possibilmente al fresco ed al riparo dalla folla rumorosa.

Mentre passeggiate vi capita di sbirciare distrattamente nelle traverse laterali meno battute ed ecco che una piccola insegna cattura la vostra attenzione, pare proprio esserci una caffetteria proprio lì in fondo alla strada. Pochi gradini vi conducono al piano sotterraneo, la pesante porta di legno si apre con un caratteristico “Dlin” ed ecco un piccolo Caffè pulito ed accogliente, l’arredamento in legno ricorda gli anni sessanta ma è tutto meravigliosamente tenuto e tirato a lucido, non c’è musica in diffusione alle pareti diversi orologi che segnano tutti ore differenti.

Ci sono pochi tavolini ed il bancone con qualche sgabello, una donna in abito bianco siede nel tavolino più distante e legge un libro, un uomo sfoglia una rivista di viaggi e prende appunti, l’unico rumore è quello del sifone per il caffè accompagnato dal suo profumo inebriante. Lasciate pure il vostro telefono cellulare in tasca, qui sotto non c’è campo.

Avete trovato il vostro posto.

Sarà che nei miei viaggi sono costantemente alla ricerca di caffetterie come queste, dove ritagliarmi dei momenti di tranquillità mentre risistemo i miei appunti e pensieri, o semplicemente gustare un buon caffè e fumare una sigaretta prima di ripartire; pertanto sin dalle prime pagine il mio cuore ha avuto una sensazione di calore e nostalgia.

Eppure questo Caffè è speciale, negli anni precedenti circolava una leggenda metropolitana secondo la quale qui fosse possibile viaggiare nel tempo, tuttavia le regole per riuscirvi paiono talmente anguste da disincentivare chi avrebbe interesse nel farlo.

Le uniche persone che possiamo incontrare nel nostro viaggio nel tempo devono essere persone che siano state in questa caffetteria; qualsiasi cosa noi si faccia nel passato il presente non cambierà, c’è soltanto una sedia dove possiamo sederci per fare questo viaggio e non possiamo lasciarla fino al ritorno; non dobbiamo lasciare che il caffè si raffreddi, esso scandisce il tempo a nostra disposizione.

Nonostante questo i nostri protagonisti decidono di farlo, hanno qualcosa di importante da dire, oppure il desiderio di rivedere assolutamente una persona, non importa se il presente non cambierà, la necessità di rivelare i propri veri sentimenti o di proferire quelle parole mai dette è più importante.

Ma è poi vero che non serve a nulla se il presente non cambierà?

In questo racconto dolce ed emotivo impareremo a vivere insieme ai protagonisti l’importanza del momento, perchè ogni respiro ed istante è unico ed irripetibile, esserne consapevoli è importante per decidere cosa dire e fare in “questo” preciso momento, non tra due ore o una settimana.

Lo consiglio vivamente a tutti, indipendentemente da età e gusti letterari. Ritagliatevi un’oretta per ciascuno dei protagonisti e vivete con essi questi momenti, viaggiate con loro ed osservateli come a volerli accompagnare.

Personalmente ho trovato questo romanzo come una carezza, offre spunti di riflessione, fa sorridere, commuove e a tratti posa una copertina sulle ginocchia infreddolite, oppure solleva una brezza nei momenti di afa.

Infine, anche qui abbiamo uno spaccato di realtà su come spesso le relazioni vengono vissute in Giappone. Ogni libro ci da qualcosa, un tassello in più, una virgola, un colore, e sicuramente “Finché il caffè è caldo” fa parte di questi.